Per ridurre lo stress da incertezza a cui ogni imprenditore è costantemente sottoposto, e creare un azienda realmente solida e longeva, è importante essere consapevoli della fase vitale che il business sta attraversando, così da farsi trovare pronti ad affrontare le fasi successive, anziché subirle facendosi trovare impreparati.
Le riflessioni che seguono valgono in macro per il ciclo vitale di un’azienda nel suo complesso, ma valgono in micro anche “solo” per un ramo d’azienda o un singolo prodotto.
BIG PICTURE
Come quasi sempre nella vita, analizzare la situazione dal punto di vista più alto possibile ci aiuta a comprenderla meglio.
Il grafico qui sopra racchiude le fasi tipiche del ciclo vitale di un’azienda.
Tieni d’occhio la curva del “cash flow”: il “flusso di cassa”, è importantissimo per mantenere solida un’azienda. Possedere valore ma non potervi attingere nel momento del bisogno in alcuni casi si è dimostrato deleterio quanto non averne del tutto.
Tieni d’occhio la curva dei profitti: la fase finale di un business può essere molto costosa, i profitti dei periodi di vacche grasse, serviranno anche a gestire quella fase.
Sono due, in particolare, le fasi su vorrei concentrarmi: una di cui si parla troppo (e a sproposito), e una di cui non si parla mai:
Crescita e Declino,
CRESCITA
La famigerata crescita può essere repentina, o “esponenziale” come piace dire alla gente che piace, può anche essere lenta e costante, ma non è infinita.
La crescita, specialmente se repentina, è una fase in cui, oltre ad aver lavorato bene, i pianeti sono allineati in nostro favore, abbiamo il prodotto giusto nel momento giusto, e la concorrenza è temporaneamente poco influente.
Ma il perdurare di queste condizioni non dipende solo da noi, non abbiamo controllo su tutto, per cui presto o tardi le cose cambieranno e bisogna esserne consapevoli.
Nei momenti di forte crescita vengono spesso fatti investimenti sostanziosi per sfruttare le economie di scala, ma questi vanno valutati con molta cura per non ritrovarsi improvvisamente carichi di costi difficili da recuperare (ad esempio con prodotti divenuti invendibili o macchinari non più sfruttabili).
Quando la crescita rallenta (perché abbiamo saturato il target, o è cambiata la domanda, o sono entrati nuovi competitor), i costi di acquisizione di nuovi clienti aumentano, riducendo i margini di guadagno.
Più i margini con cui lavori sono bassi, più attenzione devi fare a possibili segnali di rallentamento della crescita.
Essere il più possibile consapevoli della fase in cui siamo, sarà un aiuto fondamentale per farci trovare pronti alla fase successiva.
Non sono un fan della crescita ad ogni costo: personalmente preferisco le aziende eccezionali a quelle grandi.
Su questo tema consiglio la lettura di Rework e Small Giants.
Fare impresa, specialmente se si vuole durare a lungo, non può essere rischio alla ceca, ma la creazione di valore mitigando il più possibile rischi in un mondo complesso e incerto.
DECLINO
Quella a cui si dedica normalmente meno attenzione, ma che può vanificare anni di risultati positivi, è la fase di declino.
E’ un po’ come parlare della morte: non se ne parla mai abbastanza ma è fisiologica, ed essere consapevoli che niente dura per sempre in realtà aiuta a vivere meglio.
Come si vede anche nell’immagine infatti, nella fase di declino i profitti scendono, e possono farlo anche in modo drastico, soprattutto se ci metti troppo tempo a prendere atto di essere nella fase di declino.
Accumulare costi in una fase di declino non farà che aggravare la situazione perché probabilmente non potranno più essere recuperati. Questo è quello che succede quando aziende anche di grande successo finiscono a gambe all’aria portandosi dietro tutto quello di buono avevano saputo generare nelle fasi precedenti.
Le aziende che si sono dimostrate davvero longeve sono quelle che pensavano già a cosa fare dopo, mentre erano ancora in crescita.
Presto o tardi, quello che ha garantito un certo profitto per anni potrebbe smettere di farlo, a volte anche repentinamente.
Emblematica una frase di Mark Zuckerberg che dice più o meno:
Se non inventiamo noi il servizio che ci soppianterà lo farà qualcun altro.
Poi, nell’attesa di inventare qualcos’altro, per sicurezza è andato a comprarsi Instagram e Whatsapp prima che fosse troppo tardi.
APPROCCI IMPRENDITORIALI
Come viene gestita la fase di declino dipende tanto anche dalla maturità imprenditoriale della proprietà aziendale.
Troppo spesso succede che venga fatta man bassa dei profitti finché ci sono, per poi lasciare cadere nel vuoto la buccia spolpata con magari ancora dentro il personale rimasto.
Imprenditori maturi e non orientati solo al mero profitto economico, che sanno di avere una responsabilità nei confronti dei propri dipendenti e del proprio territorio, fanno di tutto per anticipare le fasi di declino guardando costantemente a nuove opportunità per il futuro anche quando le cose vanno bene e a non accentrare il potere decisionale solo nelle proprie mani.
La diversificazione del rischio è fondamentale per limitare i rischi e non dipendere da un solo canale di sostentamento.
Come si vede nell’immagine,
una via di uscita dalla fase di declino esiste: adeguare i prodotti/servizi al mondo che inesorabilmente cambia, fino, se necessario, a reinventarsi totalmente.