Comunicare il brand, un veloce promemoria.

Le persone sono subissate di richieste di attenzione da ogni parte, offline e online.

Slogan generici e contenuti freddi e noiosi, fanno peggio che meglio: se riescono a lasciare una traccia potrebbe essere più negativa che positiva.

Racconta una storia ogni volta che puoi, in questa forma il cervello umano è più propenso ad ascoltare, immedesimarsi e memorizzare.

Sii chiaro, semplice. Scrivere è riscrivere: riscrivi fino a che un bambino di 10 anni può capire quello che dici.

Lei non sa chi sono io! …devi sapere con chi parli e quale tono usare per poterlo coinvolgere.

Non puoi dire quello che già dicono tutti.
Usa iperboli se necessario, non per promettere l’irrealizzabile ma per non finire nel dimenticatoio.

Sii coerente con la storia che racconti, dal packaging a come rispondi al telefono.

Per poterti confrontare con i grandi non puoi non lavorare sul tuo brand.
Branding è essere riconoscibili perché coerenti.

Dando per scontate la qualità dei prodotto e del customer care (temi su cui i tuoi competitors possono eguagliarti se non scavalcarti e da cui non puoi prescindere), le leve che hai per farti preferire dai clienti nuovi ma anche per far tornare quelli vecchi sono i tuoi valori, la tua mission, le tue caratteristiche uniche.
Non vorrai mica andare a competere sul prezzo!?!

Riguarda i tuoi contenuti: la condivisione del tuo brand segue queste regole?
NB: una auto-valutazione è sempre condizionata. Organizza una raccolta di feedback, un sondaggio, e controlla che la percezione del brand che deriva dalla tua comunicazione corrisponda alla realtà… per i brand non ancora affermati è frequentissimo trovare una netta discrepanza fra la propria percezione e quella degli estranei.. aggiustare il tiro fa la differenza fra progredire e agonizzare.

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